La mostra di Tiziano

La mostra realizzata nel 2018 a Brescia con oltre cinquanta capolavori provenienti dai più importanti musei non solo di Italia ma da tutto il mondo (ad es. Pinacoteca di Brera di Milano, la Galleria Borghese di Roma e il Museo del Prado di Madrid) è stata completamente incentrata sulla figura del grande pittore veneto Tiziano e sulle sue due fondamentali imprese bresciane:

  • il Polittico realizzato per il vescovo Altobello Averoldi tra il 1520 e il 1522 nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso
  • le tre tele con le Allegorie di Brescia, realizzate molti anni dopo, negli anni sessanta del Cinquecento, per il Salone della Loggia (andate poi distrutte durante l’incendio del 1575)

L’obiettivo era infatti quello di ripercorrere l’eco suscitata dalla sua opera presso i maggiori pittori bresciani del tempo, da Girolamo Romanino al Moretto e a Giovan Girolamo Savoldo e infine per riscoprire le vicende relative alla decorazione e ai progetti di ampliamento del Palazzo della Loggia che videro coinvolto anche Andrea Palladio.

La mostra esponeva la condivisione di simili tipologie di rappresentazione non solo sul piano stilistico degli artisti di Brescia con l’ambiente veneziano e con lo stesso Tiziano, in relazione a diversi dipinti legati alla devozione privata.

La mostra di Tiziano, presso il Museo Santa Giulia era divisa in 6 sezioni, per analizzare gli influssi di Tiziano sulla pittura bresciana del tempo, mediante diversi confronti con le diverse opere realizzate dai diversi esponenti locali.

La mostra è stata introdotta da una sezione dedicata per definire il contesto storico-culturale in cui esercitò Tiziano a Brescia, per rievocare le antiche sinergie di intenti tra Venezia e Brescia a partire dal 1426, quando Brescia entro sotto l’egemonia e il controllo politico della Serenissima Repubblica Veneziana.